Genere: DrammaticoMusicale Regia: Damien Chazelle Cast: Miles Teller, J.K. Simmons, Melissa Benoist Durata: 106 minuti Anno: 2014
La recensione di Michele Giacci: Whiplash, un capolavoro tra sangue, sudore e jazz
La recensione di Valentino Zona: Whiplash, passione e sacrificio a ritmo di jazz
Andrew Neiman è uno dei fortunati allievi ammessi a seguire le lezioni dello Shaffer Conservatory o il miglior conservatorio degli Stati Uniti quindi del mondo come viene spesso ripetuto. Qui cerca non solo di guadagnarsi il posto come batterista nella band di jazz, ma anche di diventare uno dei migliori di sempre. Ad aiutarlo con metodi poco ortodossi è il maestro Terence Fletcher. Intanto fa la conoscenza di Nicole, che lavora nel cinema locale.
Il regista Damien Chazelle si ispira ad una propria esperienza per il soggetto di questo film. Infatti da giovane, proprio come il protagonista, è membro di una band di jazz. Non riuscendo a trovare i fondi necessari, realizza un corto con Johnny Simmons nei panni del batterista e con J.K. Simmons in quelli del direttore. Riesce ad ottenere così attenzione al Sundance Film Festival che la BOLD films gli concede l’opportunità per un lungometraggio.
Whiplash è il titolo di uno dei componimenti su cui si deve esercitare la band per una competizione di jazz a cui deve partecipare, ma è sopratutto protagonista del momento-chiave del film nella sua seconda parte. Il maestro Fletcher la fa provare di continuo, tutti i giorni, tra il sudore e le mani sanguinanti fino a che non trova il suo ritmo. Ha una personalità simile a quella di Andrew: entrambi sono determinati, irascibili, e grandi conoscitori di musica. La differenza d’età è irrilevante. Anche se il primo è per ovvie circostanze un suo superiore, sono assolutamente legati l’un l’altro. Il giovane vuole dal primo un posto definitivo nella band, il secondo che l’altro non sbagli niente. E per tutto il film si ritrovano e si scontrano tra parole forti e sguardi serrati.
Certamente è vero che già i personaggi sono caratterizzati molto bene e quindi interessanti ma l’opera non avrebbe potuto funzionare così bene senza due ottime e indimenticabili prove attoriali. Miles Teller (The spectacular now, Rabbit hole), attore poco conosciuto in Italia, regala al suo Andrew quell’energia e testardaggine che ogni ventenne dovrebbe avere. L’intenso percorso nel riuscire a suonare così bene la batteria e quindi le necessarie prove intraprese hanno prodotto ottimi frutti. Mentre J.K. Simmons è bravissimo, mostruoso e davvero vigoroso. Il suo maestro fa paura agli allievi, ma anche agli spettatori. Non ha remore nell’offendere, mortificare o lanciare sedie. Tutti i premi che sta vincendo e quelli che vincerà sono meritati.
Whiplash è per chi ama visceralmente suonare gli strumenti, per gli appassionati di jazz, per chi crede ardentemente nelle proprie abilità, ma anche per chi vuole guardare qualcosa di diverso: ecco perchè è un outsider. Le cinque nomination agli Oscar sono necessarie non solo per elogiare il lavoro reso, ma anche per far conoscere un progetto tanto indipendente quanto originale.
★★★★
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Maria Chiara Ronza

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