
Asphalte Genere: Commedia, Drammatico Regia: Samuel Benchetrit Cast: Isabelle Huppert, Valeria Bruni Tedeschi, Gustave Kervern, Michael Pitt, Jules Benchetrit, Tassadit Mandi, Mickaël Graehling, Larouci Didi, Abdelmajid ‘Mickey’ Barja, Thierry Gimenez Durata: 100 min. Anno: 2015
In un fatiscente palazzone popolare della banlieue parigina si intrecciano le esistenze di alcuni strambi personaggi. L’astronauta americano John Mckenzie, atterrato casualmente sul tetto del condominio e preso in custodia da Hamida, una donna marocchina che lo ama come fosse suo figlio. Charly, un adolescente con una madre assente, che crea un profondo legame di amicizia con Jeanne Meyer, attrice degli anni Ottanta in cerca di riscatto. E Sternkowtiz, finito sulla sedia a rotelle dopo cento chilometri di cyclette, il quale si improvviserà fotografo per conquistare il cuore di un’infermiera che fa il turno di notte all’ospedale.
Non fatevi trarre in inganno dal più che opinabile titolo italiano, che rimanda a una commedia sdolcinata e stucchevole. Il condominio dei cuori infranti (in originale Asphalte) del francese Samuel Benchetrit è un racconto corale dai toni surreali che mette in scena un’umanità triste e solitaria. Queste persone vivono in un contesto urbano alienante e degradato, fra corridoi stretti e blocchi di cemento. In tale contesto si verificano degli incontri che cambiano un po’ le carte in tavola, regalando speranza a dei personaggi perduti ed in cerca, semplicemente (ma è così difficile), di affetto e amore. Lo stile di Benchetrit, qui al suo quinto film, non può non ricordare, descrivendo questi “quadri umani”, quello del regista svedese Roy Andersson, maestro nel fotografare le miserie umane con acida ironia. Le varie storie sono semplici e lineari ma ben caratterizzate e la commistione tra il realismo della banlieue e i toni grotteschi è miscelata con sapienza. Vi è grande utilizzo della macchina fissa e dei piano sequenza e i dialoghi bizzarri, intervallati ai silenzi, sono davvero efficaci a rendere l’atmosfera di alienazione che pervade tutto il film. Il condominio dei cuori infranti è tratto da due racconti scritti dallo stesso regista e tratti da Les Chroniques de l’Asphalte, ai quali è stata aggiunta la storia dell’attrice. Molto bravo tutto il cast, da Gustave Kervern a Isabelle Huppert, dal ragazzino interpretato da Jules Benchetrit (figlio del regista) alla nostra Valeria Bruni Tedeschi, fino all’astronauta di Michael Pitt. Il suo personaggio è senza dubbio il più affascinante di tutto il film, con la sua tuta bianca e i modi di fare garbati, che non conosce la lingua ma, nonostante ciò, riesce a farsi capire, come può, dalla padrona di casa, in attesa che la NASA venga a prelevarlo. Da segnalare, fra le scene più esilaranti, quella in cui l’astronauta “spoilera” le puntate di Beautiful alla signora marocchina che lo ospita.
Il condominio dei cuori infranti è uno stralunato affresco delle periferie francesi, dove tutto non sembra da buttare via: la banlieue è popolata da gente genuina e semplice, in cerca di riscatto, bisognosa di amore e comprensione. Il film di Samuel Benchetrit cattura con i suoi toni buffi l’attenzione dello spettatore, descrivendo un mondo ai margini dai connotati poetici.
★★★½
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Nicolò Barison

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